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Negli ultimi anni, si sono sviluppati in Italia accesi contrasti relativi ai problemi della privatizzazione del patrimonio storico-artistico statale e all'introduzione di forme private di gestione nel settore tradizionalmente pubblico dei beni e delle attività culturali. Nel confronto tra posizioni talvolta contrapposte, sembra emergere l'ipotesi secondo cui la cultura sia potenzialmente in grado di innescare processi di sviluppo economico e sociale. In questo libro si sostiene è opportuno considerare il territorio di cui i beni e le attività culturali sono parte e promuovere forme di intervento secondo questa prospettiva. Vengono proposte interpretazioni strategiche orientate ad affrontare le criticità emergenti dalla privatizzazione al livello nazionale ed a coglierne le opportunità per la programmazione dello sviluppo nei territori italiani.